Università di Perugia: scoperto in Piemonte raro fossile di Eucyon

Scoperto a Verduno un fossile rarissimo di Eucyon: Università di Perugia in prima linea nello studio sull’evoluzione dei canidi
Un eccezionale fossile risalente al tardo Miocene, circa 5,5 milioni di anni fa, è stato rinvenuto in provincia di Cuneo, nei pressi di Verduno. Si tratta dello scheletro più completo mai trovato in Europa appartenente alla specie Eucyon monticinensis, considerata un antenato dei lupi moderni. Il ritrovamento è stato al centro di uno studio pubblicato sulla rivista Zoological Journal of the Linnean Society e coordinato da un team internazionale di paleontologi delle Università di Perugia, Milano, Torino, Sapienza di Roma, del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa, del Museo di storia naturale di Berlino e di quello di Stoccolma.
Secondo quanto riferisce un comunicato dell’Università degli Studi di Perugia, il genere Eucyon è uno dei più antichi rappresentanti della tribù dei canini, gruppo che include i lupi, i coyote, gli sciacalli e affini. La sua origine risale a circa 10 milioni di anni fa in America, con una successiva diffusione in Eurasia attraverso lo Stretto di Bering, tappa chiave nell’evoluzione dei canidi. Nonostante la sua rilevanza scientifica, resti completi di Eucyon sono estremamente rari, e questo rende il fossile piemontese un ritrovamento di particolare importanza per comprendere meglio l’evoluzione di questi predatori.
Il fossile è stato individuato lungo le sponde del fiume Tanaro dal gruppo di paleontologia del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino. “Ci ha subito colpiti per lo straordinario stato di conservazione”, ha dichiarato il professor Giorgio Carnevale dell’Università di Torino. Dawid A. Iurino, ricercatore dell’Università di Milano, ha spiegato che, grazie ad analisi tomografiche e tecnologie 3D, è stato possibile estrarre digitalmente le ossa dalla roccia e ricostruire in modo dettagliato le strutture anatomiche, tra cui il cervello e il cranio. Le ossa sono state poi rimontate digitalmente per generare un modello 3D dello scheletro completo.
Le analisi condotte sullo scheletro di Eucyon monticinensis hanno permesso di approfondire le relazioni evolutive tra le diverse specie di Eucyon note finora, offrendo nuove interpretazioni sulla loro diversificazione e sui legami con volpi e canidi odierni. La scoperta ha consentito anche di esaminare, grazie alla paleontologia virtuale, il calco digitale dell’encefalo del fossile, rivelando che la corteccia frontale era molto meno sviluppata rispetto a quella di lupi o licaoni, specie notoriamente sociali. Questo dato suggerisce che Eucyon monticinensis fosse un predatore solitario, capace di cacciare prede di piccola taglia, ma anche di nutrirsi di insetti e vegetali.
“Lo straordinario fossile di Verduno apre nuove prospettive nello studio dell’evoluzione dei canidi”, ha affermato Beatrice Azzarà, assegnista di ricerca all’Università degli Studi di Perugia e coordinatrice della pubblicazione. Reperti di tale completezza e conservazione sono rari, e attribuiscono a questa scoperta un altissimo valore scientifico.