Università di Bari: il futuro oltre il 2025 tra elezioni e innovazione

Stefano Bronzini: “No alla politica nelle elezioni accademiche, serve unità per affrontare le sfide future”.
Nel 2025 l’Università degli Studi di Bari affronterà una svolta cruciale con l’elezione del nuovo rettore. Stefano Bronzini, attuale guida dell’ateneo pugliese, ha lanciato un appello chiaro e diretto: «Le campagne elettorali restino accademiche, senza intrusioni politiche».
Bronzini, che ha recentemente presentato il tema dell’ultima inaugurazione dell’anno accademico presso la Camera di Commercio di Bari, ha sottolineato l’importanza di preservare l’integrità dell’ambiente universitario. «L’università va oltre le persone. Non abbiamo bisogno di lacerazioni. Abbiamo bisogno di un grande tessuto», ha dichiarato. Il rettore ha evidenziato come la politica, se lasciata penetrare nel processo elettorale accademico, rischi di compromettere l’unità necessaria per affrontare le sfide future.
Un’università che guarda al futuro
Il tema scelto per l’inaugurazione dell’anno accademico, «L’equivoco», rispecchia l’approccio di Bronzini. «È la parola chiave che secondo me racchiude anche le precedenti inaugurazioni, tutte collegate tra loro da un filo. Io credo che uno degli equivoci della contemporaneità sia che noi molto spesso creiamo modelli non adatti al futuro e pensiamo di applicare quelli del Novecento», ha affermato, spiegando come sia necessario immaginare il futuro piuttosto che celebrare esclusivamente i successi del passato. «Le università devono creare modelli di sviluppo nuovi, non si devono piegare alla riproduzione di quelli passati. E poi, l’equivoco è anche della nostra stessa inaugurazione. Non celebriamo i cento anni che sono stati, parleremo dei prossimi cento anni».
Bronzini ha inoltre enfatizzato il ruolo fondamentale delle collaborazioni con il tessuto imprenditoriale e finanziario, che rappresentano un elemento chiave per l’innovazione e lo sviluppo sostenibile. «Avere aziende di diverse dimensioni e la Camera di Commercio al nostro fianco significa costruire insieme il futuro delle figure professionali», ha spiegato il rettore.
L’eredità di Bronzini
Nel corso del suo mandato, Stefano Bronzini ha ampliato la presenza dell’Università di Bari sul territorio regionale, con sedi che spaziano da Brindisi a Taranto fino al Gargano. «Oggi l’università di Bari è estesa nella regione. Andiamo da Brindisi a Taranto, dove abbiamo un dipartimento, sul Gargano, oltre a Bari, Valenzano ed altre sedi. È il segnale di un’idea di università che è cambiata e che sta gridando a grande voce la necessità di cambiare i modelli di riferimento», ha sottolineato, ribadendo la necessità di modelli di riferimento aggiornati per affrontare le sfide della globalizzazione e della sostenibilità. «Altrimenti la sostenibilità dei processi di costruzione dello sviluppo e dell’innovazione futura oltre che della globalizzazione, non potranno essere affrontati».
Con il suo mandato in scadenza nel 2025, Bronzini lascia un’università in salute, pronta a continuare il percorso di crescita intrapreso sotto la sua guida. Tuttavia, il rettore ha voluto ricordare che il futuro dell’ateneo dipende dalla capacità di mantenere uno spirito unitario. «L’università mi ha insegnato una cosa fondamentale: stare insieme. Questo deve essere il punto di partenza per chi verrà dopo di me».