Medicina, rivoluzione all’Università: stop al test d’ingresso

Immagine di repertorio di una votazione a Montecitorio

Dal prossimo anno accademico stop ai test d’ingresso in Medicina, accesso libero al primo semestre e 30mila posti in più.

Con 149 voti favorevoli e 63 contrari, la Camera ha approvato in via definitiva la legge delega che riforma l’accesso ai corsi di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi dentaria e Medicina Veterinaria, già licenziata dal Senato. Il provvedimento segna la fine del tradizionale test di ammissione, introducendo l’iscrizione libera al primo semestre. Per accedere al secondo semestre, gli studenti dovranno aver conseguito tutti i crediti formativi previsti dagli esami del primo periodo. Chi non riuscirà a proseguire potrà comunque far valere i crediti acquisiti per iscriversi a corsi di area biomedica, sanitaria, farmaceutica o veterinaria. Il Governo avrà un anno di tempo per emanare i decreti legislativi attuativi.

“Sono soddisfatta per gli studenti, le studentesse e le loro famiglie. Finalmente cambia un sistema che ha tenuto troppo chiuse le porte dell’università e ha costretto i ragazzi a sottoporsi alla gogna di test inutili, che erano diventati una specie di roulette russa, con alla base una formazione pre-test costosissima e del tutto inutile. Ora il numero chiuso è superato: nei prossimi mesi avremo 30mila posti in più. E soprattutto i primi sei mesi saranno fondamentali per la formazione, con materie utili per il futuro dei ragazzi. Questo è il vero cambiamento: abolizione del test a crocette, eliminazione del mercato parallelo della formazione a pagamento, fine del fenomeno del turismo universitario verso atenei europei poco qualificati e, finalmente, la possibilità di formare medici in Italia con un’offerta didattica di altissimo livello riconosciuta a livello europeo”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Università, Anna Maria Bernini, commentando l’approvazione della riforma a Montecitorio.

“Dal prossimo anno accademico – ha ribadito Bernini – non ci saranno più i test a crocette e verrà avviato il superamento del numero chiuso con 30mila posti in più”.